La pubblicazione di queste note informative sul tumore del seno ha lo scopo di portare a conoscenza di tutte le donne adulte l’estrema importanza della prevenzione di questo tumore.
Mira inoltre a sensibilizzare e sollecitare tutte quelle donne che ancora non si sono sottoposte alle indagini previste dai protocolli nazionali e raccomandati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a farlo nei tempi e nei modi consigliati.
Queste informazioni si raccomandano, ovviamente, a tutte le donne adulte ma, in particolare, alle donne più giovani, considerato che, secondo alcune statistiche ,vi è stato un incremento dell’insorgenza del tumore del seno nell’età giovanile.
Già nel gennaio 2020, l’AIRC (associazione italiana per la ricerca sul cancro) riferiva che negli ultimi 6 anni in Italia vi era stato un aumento del tumore del seno tra le giovani donne tra i 25 e i 44 anni del 29%.In tempi più recenti (2023), il dr. Mario Rampa, Direttore medico della LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) riferiva che, in questi ultimi 30 anni, i tumori del seno nelle giovani donne sono quasi raddoppiati e che i principali fattori di rischio, responsabili di questi aumenti, sono per la maggior parte, il fumo, il peso corporeo in eccesso e le mutazioni genetiche.
Ormai è accertato che il tumore del seno può essere sconfitto.
Per ottenere questo, però, è necessario che esso venga individuato nella fase iniziale.
Da qui nasce la grande necessità di esporre a tutte le donne adulte non solo quali sono i tempi e gli accertamenti diagnostici clinico-strumentali ai quali sottoporsi, con puntualità e correttezza, come previsto dai protocolli nazionali, al fine di ottenere diagnosi sempre più precoci, ma anche, ad informarle sulla grande importanza di osservare corretti stili di vita.
Cosa è, dunque, la prevenzione di questo tumore?
Con il termine di prevenzione si intende lo strumento che ha come finalità quella di ridurne l'insorgenza e diminuirne la mortalità.
Essa viene proposta in una prevenzione primaria, in una prevenzione secondaria ed in una prevenzione terziaria.
• Per prevenzione primaria s’intende assumere tutta una serie di comportamenti individuali, familiari ed ambientali, che mirano ad ottenere la riduzione della comparsa del tumore ed andare alla ricerca di quei fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza per identificarli e eliminarli. Ciò, purtroppo, non sempre è possibile, in quanto vi sono fattori di rischio che noi possiamo modificare e quindi eliminare e fattori di rischio che noi non possiamo modificare.
• Per prevenzione secondaria s’intende l’utilizzo degli strumenti (mammografia, ecografia, RM ed agobopsia) capaci di individuare la malattia in una fase iniziale cosi da ottenere una diagnosi precoce.
• Per prevenzione terziaria si intende l’insieme di tutti quegli interventi che hanno lo scopo di evitare le complicanze che possono insorgere dopo che il tumore è stato curato. Tende quindi a prevenire le recidive locali e ad impedire l’insorgenza di eventuali metastasi, a controllare le terapie e la corretta assunzione dei farmaci, a tenere sotto controllo l’eventuale progressione della malattia, a definire una riabilitazione che non sia solo fisica ma anche di carattere psicologico, affettivo e nutrizionale al fine di migliorare l’inserimento nel contesto familiare e sociale.
La prevenzione inoltre, secondo l’OMS, deve essere strettamente collegata al concetto della Promozione della Salute. Deve mirare ,ovverosia, a dare a tutte le persone suggerimenti, mezzi e strumenti per diventare più padrone della propria salute al fine di poterla conservare, proteggere e migliorare ed indicare tutte quelle regole fondamentali che consentono di raggiungere uno stato di completo benessere fisico e psichico-mentale.
Ovviamente tale concetto di prevenzione vale e si applica per tutte le patologie che coinvolgono il nostro organismo, privilegiando ,in particolare, quelle più gravi come tumori.
Tra questi, per l’enorme l’importanza che riveste nel sesso femminile, il tumore del seno.
Con riferimento a questo tumore, se si chiede ai senologi perché proporre e raccomandare la sua prevenzione, alcuni di loro risponderanno perchè è l’unica arma che abbiamo, allo stato attuale, per poterlo sconfiggere, altri diranno perché è vita ,è vita per tutte quelle donne che vengono da esso colpite. Ed infatti, in base a tutte le statistiche mondiali di questi ultimi decenni, risulta che essa realmente ha salvato e continua a salvare la vita di tante donne. D'altronde LILT lo ha voluto puntualizzare, tant’è che ha ritenuto mettere sul suo logo il motto ” Prevenire è vivere”.
Il Prof. U.Veronesi, illustre maestro della oncologia italiana, figura di grande spessore scientifico, conosciuto e molto stimato in tutto il mondo dove ormai si applicano molte delle sue grandi intuizioni sul trattamento terapeutico clinico-chirurgico del tumore del seno, affermava nei suoi interventi nei congressi e ai suoi allievi all’Università che, in definitiva, tre sono le regole fondamentali per proteggersi dai tumori: la prevenzione, il mangiare sano ed evitare completamente l’uso delle bevande alcoliche o comunque ridurle al minimo, il non fumare ed evitare il fumo passivo.
Il mangiare sano, il non fumare e fare attività fisica costituiscono i cosiddetti stili di vita.
Ripeteva, inoltre, che prima o poi, riusciremo a sconfiggere il tumore del seno e questo avverrà quando avremo convinto tutte le donne adulte a sottoporsi ai controlli previsti dai protocolli nazionali.Badate bene che questi suoi convincimenti ed affermazioni non erano campati in aria, ma avevano basi solide in quanto poggiavano sulla sua enorme esperienza scientifica e sui suoi grandi risultati.
In una sua intervista, infatti, rilasciata nel 2014, ha affermato che in uno studio fatto presso lo IEO, struttura sanitaria di eccellenza italiana ed europea da lui fondata e diretta fino al suo decesso, in un gruppo di 1258 donne, in cui il tumore era stato individuato in una fase preclinica, mediante la mammografia e l’ecografia e talvolta con la R.M., si erano ottenuti tassi di guarigione del 99%, ovverosia della quasi totalità (sono sfuggiti alcuni casi in cui, probabilmente, l’istotipo tumorale era altamente aggressivo).
Ecco, dunque, perché la prevenzione del tumore del seno assume una estrema importanza per le donne e deve essere preso da loro in seria e grande considerazione ed eseguita nei tempi e nei modi consigliati dai protocolli nazionali. E non solo per quanto detto in precedenza, ma anche per altre importanti motivazioni.
In primo luogo perchè il tumore del seno per il 99% colpisce il sesso femminile (solo l’1% il sesso maschile), è in costante aumento ,per es. nell’anno 2020 sono stati diagnosticati 54950 nuovi casi e nel 2022 circa 56000 (di cui 11 mila, purtroppo, sotto i 40 anni),è la prima causa di morte per tumore nelle donne (solo in Italia si stimano circa 12-13.000 decessi ogni anno) ed, infine, perché è il tumore più frequente nelle donne (costituisce in Italia circa il 30% di tutti i tumori che colpiscono il sesso femminile),tanto è vero che, secondo le statistiche americane 1 donna su 8 (una donna su 10 secondo alcune statistiche italiane) verrà da esso colpita nel corso della propria esistenza.
A riprova di quanto detto, al fine di renderlo meglio comprensibile a tutte le donne ma anche nella speranza di convincere quelle più restie a sottoporsi ai controlli periodici previsti, facciamo un esempio.
Nella malaugurata ipotesi che una donna venga colpita dal tumore del seno nel mentre sta eseguendo, con puntualità e correttezza, tutti quei controlli previsti dai protocolli nazionali, ella verrà a trovarsi in una condizione molto favorevole per poterlo sconfiggere. E questo perché la malattia tumorale verrà sicuramente individuata in una fase iniziale, quando la lesione è di piccole dimensioni, circoscritta e confinata nella ghiandola mammaria, non ha ancora invaso i tessuti circostanti e, soprattutto, non ha ancora invaso i vasi linfatici ed i vasi sanguigni. Non ha potuto, quindi, inviare metastasi locoregionali né, tantomeno, a distanza e pertanto non ha potuto invadere altri organi.Verrà curato dal chirurgo-senologo con la rimozione mediante tumorectomia o quadrantectomia, successivamente, quasi sempre, verrà trattata con la radioterapia precauzionale ed infine verrà sottoposta a cure mediche adeguate. In questa circostanza la donna avrà la quasi assoluta certezza di una guarigione completa e definitiva.
Al contrario, se non esegue la prevenzione e quindi non si sottopone ai controlli periodici previsti, con puntualità e correttezza ,la malattia tumorale verrà, quasi sempre, individuata in una fase più o meno avanzata, con tumore aumentato di volume, con infiltrazione dei tessuti circostanti e, quel che è peggio, con infiltrazione dei vasi linfatici e sanguigni con la malattia che si è propagata ad altri organi con metastasi diffuse. In questa circostanza la prognosi sarà quasi sempre altamente sfavorevole, con scarsissime, o quasi nulle, probabilità di guarigioni complete.
E’ facile quindi comprendere, anche logicamente, da questo esempio quanto sia estremamente importante e necessario lo strumento della prevenzione, per salvaguardare la loro vita.
Secondo i protocolli nazionali la prevenzione deve iniziare fin dalla giovane età eseguendo:
• Dai 25 anni (o dai 22, se vi sono alti fattori di rischio come mutazioni genetiche di BRCA1 e BRCA2,familiarità, ecc.) l’autoesame ogni mese, in un giorno fisso, tra il 5°-6° ed il 14° giorno dall’inizio del ciclo mestruale (o, per chi è in menopausa, in un giorno fisso del mese ) e da una visita senologica annuale.
• Dai 30 anni ai 40 anni associare agli esami precedenti (ovverosia all’autoesame mensile e alla visita senologica annuale) l’ecografia ogni anno (o ogni sei mesi se vi sono fattori di rischio elevato).
• Dai 40 ai 50 anni, agli esami precedenti, aggiungere la mammografia ogni anno (in presenza di gravi fattori di rischio, anticipare l’inizio a 35 anni).
• Dai 50 anni in poi eseguire tutti gli esami precedenti con la mammografia da fare ogni due anni.
E’ importante inoltre fare in modo che tutte le donne adulte vengano a conoscenza di cosa sono e quali sono i fattori di rischio per poterli evitare e, quando possibile, eliminarli.
Per concludere vorrei fare un sentito invito a tutti noi e, in particolare ad ogni singola donna, ad impegnarsi per la diffusione di questo strumento di prevenzione, non solo nell’ambito familiare (mamma, figlie, sorelle ecc.) ma anche nell’ambito delle proprie amiche e conoscenti (alle quali chiedere di diffonderlo, a loro volta, alle loro amiche e conoscenti) e questo al fine di combattere una malattia che minaccia drammaticamente tutte le donne. Donne che si potrebbero salvare solo se il tumore venisse diagnosticato in tempo, ovverosia in una fase iniziale. Anche, perché, una diagnosi precoce, salverebbe non solo la loro vita, ma risparmierebbe alla mammella interventi chirurgici ampiamente mutilanti. Aspetto questo da non trascurare o sottovalutare, perché è molto importante e di grande significato ove si consideri il ruolo altamente simbolico che il seno ricopre nella vita di una donna per la sua femminilità e sessualità e, soprattutto, per la sua fertilità e maternità. Peraltro, con un intervento conservativo, che rispetta l’integrità fisica del corpo femminile, e che la diagnosi precoce consente al chirurgo-senologo di poter eseguire, si riduce di molto l’impatto psicologico del tumore sulla donna.
N.B : Questa esposizione, frutto di informazioni ricavate da interviste ed esperienze di ricercatori, da linee guide, dalle raccomandazioni fatte da società scientifiche, da pubblicazioni di riviste mediche etc, mira solo a sollecitare le donne che ancora non si sono sottoposte alle indagini previste dai protocolli nazionali, a farlo nei tempi e nei modi consigliati, e non a sostituirsi alle indicazioni, raccomandazioni o prescrizioni dei propri medici curanti o dei propri senologi.
Dott. Vincenzo Arceri
Studio Radiologico Arceri